“Il Ricco e il Povero” – diversamente felici tra lusso e sobrietà

La nostra società ci ha ormai imposto uno stile di vita frenetico, basato sulla volontà di possedere e accumulare. Partiamo da qui, vogliamo parlare dello stile di vita di un ricco e lo stile di vita di un povero.

Abbiamo messo a confronto due mondi distanti per capire i diversi modi di affrontare la spesa e le giornate, crediamo che ci sia un punto comune e questa è la tavola, seppur “diversa” riesce a regalare felicità, che sia “stellata” o semplicemente una grigliata regala attimi di convivialità a prescindere dal portafoglio.
Le due persone a cui abbiamo posto delle domande rappresentano il “povero” e il “ricco” di oggi, due persone per bene con un modo differente di vivere le giornate. Uno è Paolo, “il ricco”, facoltoso imprenditore, milanese di adozione, 47 anni sposato, arriva da una famiglia benestante e oggi dice “sono un imprenditore di successo, tanti sono i sacrifici e tante le ore di lavoro,essere imprenditori significa avere pensieri e problemi da superare ogni giorno ed è per questo che appena posso me la voglio godere questa vita”.
Poi c’è “il povero”, Andrea, un uomo di 40 anni con moglie e due figli, un operaio che prende 1200,00 euro al mese con un affitto di casa, le rate scolastiche dei figli e una moglie che di tanto in tanto va a lavare le scale per arrotondare. Ci dice “io non mi ritengo povero, anche se a volte muoio di invidia vedendo certe persone che si possono permette una vacanza che costa come tutto ciò che ho guadagnato in 20 anni di lavoro, una casa da sogno e tante altre cose per me irraggiungibili. Ma sono onesto e fiero di quello che ho fatto per la mia famiglia e di quel poco che sono riuscito a dare”

Partiamo con le domande:

Cosa significa che ti ritieni povero ma onesto? Detta così sembra che il ricco sia disonesto

Povero: No no per carità, volevo solo sottolineare che tutto quello che ho, è frutto dei nostri sacrifici e delle nostre rinunce, arriviamo da una famiglia di lavoratori e quel poco che abbiamo ce lo siamo guadagnato.

Partiamo dal tuo stile che vuole differenziarsi dal povero, perché differenziarsi?

Ricco: La verità è che siamo diversi, abbiamo stili differenti ma il mio benessere è frutto dei tanti sacrifici, di averci creduto fino in fondo ed è frutto di tanto ma tanto studio, nessuno mi ha mai regalato nulla, sono stato fortunato perché provengo da una famiglia agiata, ma anche grazie alle mie scelte. Se permetti adesso mi godo i miei risultati.

Quanto guadagni all’anno ? 

Povero: 15.000,00 circa poi mia moglie porta a casa ancora qualcosina.
Ricco: dipende, non ho un reddito fisso e poi si va troppo sul personale.

Hai una casa di proprietà?

Povero: sono in affitto e pago quasi 500,00 al mese per una cucina, una camera da letto, una dei ragazzi e un bagno, siamo in graduatoria per le case popolari, ma purtroppo c’è chi ha meno di noi, non è facile prenderla..
Ricco: sì, un attico in centro e poi ho una casa in Versilia con un fantastico giardino e il custode che me la tiene in ordine.

Cosa metti nel carrello per la tua spesa settimanale? E quanto spendi?

Povero: Guardiamo molto le offerte del momento e ci adattiamo a ciò che il supermercato ci propone. Normalmente pasta, carne, frutta e verdura e qualche scatolame, non ci facciamo mancare nulla. Anche qualche sfizio per i figli, tipo patatine o quello che in quel momento gradiscono di più.
La nostra spesa settimanale non deve superare i 70/80 euro

Ricco: Io non vado quasi mai, a pranzo sono sempre fuori in giro per ristoranti con amici o collaboratori, a cena pure, quasi sempre in giro. Per la spesa, quando devo prendere qualcosa ho un negozio vicino casa che fa anche da gastronomia, posso anche con una telefonata farmi portare la spesa a casa. Quando invece voglio fare serata fra amici, ho uno cuoco con il suo staff che mi cucina a casa e per cose più grandi mi appoggio ad un catering.

Quanto è importante la qualità e la scelta dei prodotti alimentari?

Povero: Vorrei poter dire molto, purtroppo però devo fare scelte legate al costo prima che alla qualità. Per esempio non posso permettermi di acquistare un olio extra vergine d’oliva da 12 euro, si fa in fretta a dire “scegliete prodotti di qualità, guardate bene le etichette, scegliete prodotti italiani..” purtroppo pero’ questo non mi è quasi mai possibile, se non nel caso ci sia una particolare offerta.

Ricco: Molto importante, un prodotto di qualità viene lavorato e selezionato con la giusta attenzione, importante anche per la salute.

Quando vai al ristorante cosa mangi e quanto spendi?

Povero: Si, ogni tanto andiamo, a luglio e dicembre facciamo festa perché arriva la quattordicesima e la tredicesima! Andiamo in un posto a 20 km da casa, dove si mangia tanto e bene, spendiamo anche 100/120 euro in quattro, che non è poco per noi, solitamente pesce, mia moglie prende gli spaghetti allo scoglio che adora, il pesce dicono che sia freschissimo, io non me ne intendo ma solo il pensiero di poter mangiare in un posto che per noi è proibitivo mi fa assaporare i piatti e mi da un senso di orgoglio e riscatto. Sembriamo dei Re e ci vestiamo con le cose più belle che abbiamo. Poi durante l’anno andiamo ogni tanto (una volta ogni due mesi circa) , nel bar pizzeria del paese, la pizza da Mimmo è stupenda! Spendiamo 40 euro, Mimmo ci tratta bene…Aggiungo inoltre che non mancano i picnic e le grigliate, con la famiglia e gli amici.

Ricco: Come ti dicevo vado sempre a mangiar fuori, le cene sono sempre mirate, giriamo i diversi locali di Milano e non solo, anche stellati, mangio quello che più mi ispira, spesso mi faccio consigliare oppure mi oriento sul menù degustazione. Generalmente spendo sui 4000 al mese, poi soprattutto in certe occasioni anche di più. Ovviamente le situazioni piú piacevoli sono quando riesco ad organizzarmi con i piú intimi amici, capita raramente per gli impegni di tutti, ma quando è possibile diventano non solo momenti per apprezzare una buona cucina ma anche goliardici.


E cosa bevi?

Povero: acqua, birra o del buon vino della casa

Ricco: Prediligo le bollicine anche se soprattutto con determinati menù non disdegno un buon rosso, inoltre sono un amante del gin tonic a patto che sia fatto con un ottimo gin e una buona tonica

Il vostro cuoco preferito?

Povero: il mio è Mimmo, fa delle pizze meravigliose e dei fritti in pastella buonissimi, poi ci fa lo sconto e ci regala sempre una focaccia come antipasto.
Ricco: i miei sono diversi, diciamo che sulla lista privilegio alcuni chef, tipo Sadler, Cracco, e adoro Heinz Beck , tappa fissa quando vado a Roma, poi c’è Cerea, da sballo, anche con i suoi catering esclusivi.
Cosa pensi del povero?

Ricco: devo dire la verità? Credo che sia una persona rassegnata, che per tutte le sfighe che abbia incontrato nella sua vita, sia anche una persona che non ha cercato di migliorarsi e si è accontentato, provo un po’ di compassione ma a volte mi fa pure incazzare perché guardano noi come se gli abbiamo rubato qualcosa , vedo nei loro occhi tanta ammirazione ma anche disprezzo non appena possono, senza pensare che io nel mio piccolo distribuisco il mio benessere spendendo…

Cosa pensi del ricco?
Povero: non so, invidia buona, a volte sogno di esserlo e di potermi permettere ciò che non ho mai avuto.

Per molti la qualità della vita è basata sulla quantità di beni disponibili, cosa ne pensate?

Povero: io “posseggo” una famiglia che amo, ma ovvio che vorrei qualcosa di più per far star bene principalmente loro e non farli sentire meno di altri e dei compagni dei miei figli che riescono andare sempre in vacanza o a fare gite scolastiche costose.

Ricco: si, esatto, più hai e meglio stai, pure la salute può migliorare anche se i soldi non fanno miracoli ma il benessere ti fa vivere meglio, anche se i pensieri e le responsabilità sono sempre tante, soprattutto quando hai dei dipendenti.

Ti ritieni povero?
No, assolutamente, solo ho avuto meno culo, penso di essere la fotocopia di tante situazioni simili o addirittura peggiori, credo che il governo fatto di persone ricche, non metta a fuoco le vere esigenze di una popolazione che in fondo si, si è impoverita tracciando un solco sempre più profondo sulle differenze di classe, non mi ritengo povero, a fine mese arriviamo, a stento, ma ci arriviamo, certo, non mangiamo filetto, non ci togliamo tanti sfizi, anche perché sono costosi, ma ancora non siamo sotto un ponte, anche se vivo nelle paure, ad esempio del dentista e dell’apparecchio dei denti che probabilmente mia figlia dovrà mettere, spese impreviste che non riuscirei a sostenere, 3000 euro, e chi li ha!

Ti ritieni ricco?
Mi ritengo meritatamente agiato, essere ricco non è solo un privilegio, essere ricco ha un costo che paghi ogni giorno e che devi mantenere ogni giorno.

Sei felice?
Povero: diciamo di Si
Ricco: al momento Si

Qualcuno potrebbe dire : ma uno che guadagna milleduecento euro al mese lo si può definire povero?
chef&maitre: da single no, ma con una famiglia è dura…