Taormina: Luigi Taglienti e Roberto Toro – I piatti e le interviste – Belmond Grand Hotel Timeo

LES ETOILES DE LA GASTRONOMIE AL BELMOND GRAND HOTEL TIMEO

Luigi Taglienti e Roberto Toro

4 settembre 2017

 

Questo autunno, nell’ambito de ‘Les Etoiles de la Gastronomie’, una serie di iniziative dedicate all’alta ristorazione che riunisce importanti personaggi del mondo enogastronomico italiano, e in collaborazione con la maison di champagne Steinbrück, Belmond Grand Hotel Timeo accompagna i suoi ospiti in un viaggio del gusto con una serie di cene d’autore da non perdere.

Roberto Toro, Executive Chef del Timeo dal 2012, aprirà le porte della sua cucina a sei degli chef stellati più rinomati ed innovativi del nostro Paese per creare degli speciali menu degustazione a quattro mani con abbinamento tutto di champagne. I sei appuntamenti rappresentano un momento di incontro tra gusti ed esperienze diverse, nonché di confronto generazionale tra chef, con un unico filo conduttore: la scoperta dei sapori e delle tradizioni territoriali del bel Paese.

In questa kermesse culinaria unica, infatti, Roberto accoglierà degli ospiti d’eccezione: Luigi Taglienti, una stella Michelin al Lume di Milano, Vincenzo Candiano, due stelle Michelin alla Locanda Don Serafino di Ragusa Ibla, Enrico Bartolini, due stelle Michelin al Mudec di Milano, Pino Cuttaia, due stelle Michelin a La Madia di Licata, Davide Scabin, una stella Michelin al Combal Zero di Rivoli, e Claudio Sadler, due stelle Michelin al Sadler di Milano.

Il primo appuntamento, il 4 settembre 2017, vede protagonista Luigi Taglienti, giovane Chef con importanti esperienze alle spalle, che nel suo percorso ha lavorato con alcuni grandi nomi della cucina internazionale come Santin, Willer e Cracco, e gestito le cucine di grandi ristoranti come Trussardi alla Scala. Il suo progetto, il ristorante Lume, a pochi mesi dall’apertura nel 2016, ha ottenuto la prima stella Michelin.

INTERVISTA DOPPIA: GIOVANI CHEF DALLE IDEE CHIARE

 

ROBERTO TORO

Dopo aver deliziato i palati dei grandi della terra durante il G7 dello scorso maggio, Roberto si dedica agli ospiti dell’hotel in attesa delle nuove sfide che lo attendono nei prossimi mesi, una su tutte l’apertura della Settimana della Cucina Italiana a Washington.

 

Cosa ti aspetti da questo scambio con la Liguria?

Mi aspetto di vivere un momento di crescita personale e professionale: ogni confronto è sempre positivo, porta uno scambio di idee e di esperienze e quindi non può che rappresentare un’occasione per migliorarsi.

Hotel o ristorante?

Sono due modi di lavorare molto diversi. Io ho sempre preferito l’hotellerie perché è un mondo complesso, dove si viene a contatto con molti più ospiti, spesso di nazionalità, cultura ed estrazioni diverse. Questo mi permette di confrontarmi quotidianamente con molteplici esigenze alimentari che devono essere accontentate creando menù di ampia visione: è una sfida costante!

Qual è lo stile della tua cucina?

A me piace rivisitare in chiave contemporanea molte ricette della tradizione siciliana che si preparavano in famiglia durante la mia infanzia. La mia è una cucina del ricordo: cerco di far rivivere ai miei ospiti le emozioni che da bambino mi suscitavano i sapori genuini di casa.

Cosa caratterizza i tuoi piatti?

La mia cucina si distingue per l’unicità dei gusti data da una materia prima eccezionale: gli ingredienti che si trovano in Sicilia sono difficili da reperire in altre parti d’Italia e del mondo. I miei piatti sono puliti:cerco di esaltare i sapori al naturale senza stravolgimenti.

In cucina equilibrio o rottura?

Equilibrio. In un piatto nessun sapore o consistenza deve prevaricare sugli altri. Nelle mie ricette cerco equilibrio sempre tra dolcezza, acidità e croccantezza.

Cosa ami del tuo lavoro?

Mi piace il fatto che sia un mestiere nel quale ci si diverte. Tramite l’accostamento di ingredienti e sapori si realizza sempre qualcosa che dà forma ai pensieri e questa forma di creazione la trovo estremamente stimolante e divertente.

Piatto preferito?

Spaghetti al pomodoro: è un piatto semplice e completo che racchiude tutti gli elementi della dieta mediterranea.

La cosa più importante per te?

Senza dubbio la famiglia e in particolare i miei figli, Antonio e Salvatore.

 

LUIGI TAGLIENTI

Definito come ‘uno dei migliori Chef italiani under 40’, Luigi ha le idee chiare tanto sulla filosofia di cucina quanto su quella di management, tant’è che ha aperto un ristorante tutto suo dove definisce personalmente ogni dettaglio.

Cosa ti ha spinto verso questa esperienza in Sicilia?

Di certo il confronto con una realtà diversa dalla mia e la scoperta di un territorio straordinario. La Sicilia mi piace molto perché è una terra contaminata, che nasconde mille sapori diversi ma tutti rappresentativi dell’isola.

Hotel o ristorante?

Io adoro il mondo dell’hotellerie perché credo che sia la massima forma di espressione del mestiere dell’ospitalità con le sue mille sfaccettature, ma alla fine ho deciso di concentrarmi sui ristoranti perché penso che si possa dare un’impronta più personale rispetto alla cucina di un hotel.

Qual è lo stile della tua cucina?

I piatti che creo sono istintivi e allo stesso tempo razionali: passo molto tempo dentro la cucina dove rielaboro velocemente e traduco in tecnica le mie intuizioni e i miei pensieri.

Cosa caratterizza i tuoi piatti?

Nelle mie ricette c’è molta Liguria: credo che sia naturale portarsi dietro, anche involontariamente, parte del proprio bagaglio di esperienza vissuta. I miei piatti nascono con un DNA molto italiano che si lega ai sapori della memoria per poi intraprendere un viaggio di scoperta autonomo.

In cucina equilibrio o rottura?

Io non seguo le mode, ma la mia cucina è molto moderna. Ho delle forti basi classiche che mi permettono di sviluppare ricette innovative senza stravolgere troppo gli ingredienti.

Cosa ami del tuo lavoro?

La cosa che mi piace di più di questo mestiere è stare in cucina e percepire il cambio delle stagioni grazie ai profumi che la attraversano. Ad esempio, basta un risotto ai funghi preparato dopo una piovosa giornata di agosto per sentire addosso l’autunno in arrivo.

Piatto preferito?

Pasta in bianco con un filo di olio ligure: c’è un mondo dietro all’apparente semplicità.

La cosa più importante per te?

In assoluto il rispetto, che per me vuol dire rispetto delle persone, ++del nostro mestiere, ma anche delle materie prime che utilizzo in cucina.

 

MENU’

Luigi Taglienti e Roberto Toro

4 settembre 2017

 

Quadro di Liguria, gamberi viola in trasparenza, zucchina trombetta e caviale

Champagne Steinbrück Cuvée Brut Tradition en Magnum s.a.

***

Riso ostrica e limone

***

Coda di rospo cucinata in casseruola, porro fondente glassato, coriandolo fresco e tartufo nero

Champagne Steinbrück Cuvée Les Etoiles de la Gastronomie Coeur de Rosé Brut s.a.

***

Spalla di maialino con crema di mandorla e misticanza selvatica

Champagne Steinbrück Cuvée Les Etoiles de la Gastronomie Millésimé Prestige 2006

***

Pesca al pomodoro con zuppa di funghi estivi

***

Sfera di ricotta con mele dell’Etna e salsa all’arancia

Porto Croft Distinction Reserve “Vintage Character”

 

WHAT’S NEW: ROBERTO TORO AMBASCIATORE DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO

A seguito del grande successo della cena di gala tenutasi lo scorso 26 maggio al Belmond Grand Hotel Timeo e offerta dal Presidente Mattarella ai sette capi di stato dei Paesi più potenti del mondo riuniti a Taormina per il G7, lo Chef Roberto Toro è stato invitato dall’Ambasciatore italiano a Washington a rappresentare la cucina italiana nel mondo. Dal 13 al 19 novembre 2017 si terrà infatti la seconda edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, un’iniziativa nata per promuovere la ristorazione e le tipicità italiane nel mondo e organizzata per dare continuità alle tematiche sviluppate da Expo Milano 2015 racchiuse nella Carta di Milano: qualità, sostenibilità, cultura, sicurezza alimentare, diritto al cibo, educazione, identità, territorio, biodiversità. Roberto Toro aprirà le celebrazioni con l’evento iniziale che si terrà a Washington presso la Residenza dell’Ambasciatore, compito che nella prima edizione aveva onorato Massimo Bottura di Osteria Francescana, nominato nel 2016 come miglior ristorante al mondo. Lo Chef siciliano riproporrà per l’occasione la cucina siciliana che ha deliziato il palato dei leader del G7, con un menù a base di tortelli ripieni di basilico e pecorino siciliano in salsa di gambero rosso di Mazara, trancio di dentice con pomodorini, capperi e basilico e una selezione di dolci tipici, cannolo, cassata e sette veli.

 

Via Teatro Greco 59
98039 Taormina (ME)

Tel: +39 0942 627 0200
Fax: +39 0942 627 0606
Email: frontdesk.ght@belmond.com

 

SEGUITECI SU FACEBOOK


ANNUNCIO PUBBLICITARIO