Hotel Ritz Carlton Kyoto, ristoranti “La Locanda” e “Mizuki” : un mix di eleganza, lusso, tradizione, classe e stile – di Alan Jones

Hotel Ritz Carlton Kyoto, ristoranti La Locanda (italiano) e Mizuki (Kyoto – Giappone)un’offerta gastronomica molto interessante e di alta qualità

 

Mancavo da qualche settimana e il motivo principale sono state le mie vacanze che quest’anno mi hanno riportato ad inizio settembre in Giappone per la terza volta a 2 anni di distanza dall’ultima. Sia io che la mia compagna Raffaella abbiamo il Giappone nel cuore e non vediamo già l’ora di ritornarci in futuro anche se non sappiano ancora quando ci sarà la prossima occasione.

Come prima cosa vorrei parlarvi della meravigliosa esperienza che abbiamo avuto il piacere di fare al Ritz Carlton di Kyoto dove abbiamo avuto la fortuna di soggiornare 2 notti e di provare anche due dei loro ristoranti. 

Ritz Carlton è sicuramente una catena di lusso e il Ritz Carlton di Kyoto è davvero magnifico perché si respira un’aria tradizionale giapponese grazie agli arredi e alle atmosfere ma anche un’aria internazionale e il mix secondo me è davvero perfetto.

L’hotel offre agli ospiti anche una splendida piscina coperta con sauna e bagno turco oltre ad una Spa con tantissimi trattamenti e massaggi. L’offerta gastronomica invece spazia dal ristorante italiano La Locanda al ristorante giapponese Mizuki che è suddiviso in 4 ristoranti distinti. Troviamo infatti il Kaiseki Mizuki (specializzato in cucina Kaiseki), il Mizuki Sushi (specializzato in Edomae-style sushi), il Teppan Mizuki (specializzato in Teppanyaki) e il Tempura Mizuki (specializzato in tempura). Inoltre a completare l’offerta ci sono anche la Lobby Lounge, il Bar e la Boutique di Pierre Hermé.

Grazie soprattutto al nostro amico di Padova Simone GaliazzoRestaurant Manager della Locandaconosciuto diversi anni fa quando lavorava al Waterside Inn come Head Sommelier sotto la guida del grande Diego Masciaga, abbiamo trascorso un soggiorno magnifico che non scorderemo mai Non vedevamo proprio l’ora di soggiornare presso il Ritz Carlton di Kyoto, perché ci eravamo già stati 2 anni fa anche se solo a cena e sapevamo quindi che era davvero un posto magnifico. Non appena arrivati abbiamo subito ricevuto una calorosa accoglienza sia da parte di Simone che da parte di Beth, la ragazza che ci ha gentilmente assistiti per il check-in. Beth ci ha infatti accompagnati direttamente nella nostra camera dove abbiamo fatto il check-in…

Con nostra grande sorpresa ci hanno fatto un upgrade facendoci soggiornare in una meravigliosa camera al quinto e ultimo piano.

Ci hanno infatti assegnato una Garden Terrace Suite di 62mq con un fantastico giardino giapponese zen privato, una terrazza privata e un design moderno con motivi tradizionali giapponesi. Spettacolo!

Non appena terminato il check-in hanno bussato alla porta ed è arrivata anche una bottiglia di Bellavista come regalo di benvenuto da parte di Simone con un bigliettino personalizzato, un altro bellissimo gesto che ci ha fatto davvero molto piacere… 

Qui si nota subito la scuola di Diego Masciaga…Simone è infatti sempre sorridente, è sempre gentile con tutti e, ovviamente, anche sempre molto professionale,  si vede proprio che gli piace il lavoro che fa, lo fa con piacere e con passione e soprattutto  fa passare a tutti i suoi clienti/ospiti un soggiorno ed un’esperienza meravigliosa… ma d’altronde avendo avuto un grande maestro questa è una logica conseguenza… 

 

L’inizio della nostra esperienza al Ritz Carlton è stata quindi veramente straordinaria, ci “dispiaceva” quasi dover uscire e lasciare quella camera stupenda per andare a visitare le innumerevoli bellezze che offre Kyoto…

Dopo un pomeriggio passato a visitare templi magnifici e il quartiere storico di Gion siamo ritornati in hotel per un ottimo aperitivo, occasione in cui abbiamo anche conosciuto di persona il nostro amico giapponese Hiroyuki Yoshinari.

I cocktails che abbiamo provato erano buonissimi accompagnati da vari salatini (Simone ci ha gentilmente fatto portare anche un piatto con dell’ottimo Pata Negra). 

La sera siamo poi usciti a cena a Pontocho, uno dei quartieri più caratteristici e pittoreschi di Kyoto, dove ci siamo trovati anche per un aperitivo con Nicola Vita che ha lavorato in cucina alla Locanda del Ritz Carlton fino agli inizi di settembre.

 

Anche la colazione era inclusa nella nostra tariffa e avevamo la possibilità di scegliere tra la colazione giapponese e la colazione occidentale (io ho scelto il primo giorno quella giapponese e il secondo quella occidentale proprio per avere la possibilità di provarle entrambe, mentre Raffaella ha optato in entrambe le occasioni per quella giapponese…). Inutile dire che la qualità era eccezionale come pure la presentazione.

Finita la colazione siamo subito usciti per visitare altri luoghi e templi magnifici che offre Kyoto e siamo rientrati in hotel per il pranzo. Ci siamo fermati presso il loro rinomato ristorante italiano La Locanda.

Ci eravamo già stati 2 anni fa a cena quando l’Head Chef era ancora Valentino Palmisano (che nel frattempo è tornato in Italia dopo più di 3 anni passati alla Locanda ed è il nuovo Head Chef del ristorante stellato Vespasia del Relais & Chateaux Palazzo Seneca a Norcia), ci era piaciuto tantissimo e quindi ci siamo tornati molto volentieri anche in questa occasione. L’Head Chef attuale è giapponese ed era il secondo di Valentino, Tatsuya Ozawa, un ragazzo giovane e volenteroso che sta crescendo e che sta portando avanti il concetto di una cucina italiana raffinata e contemporanea. Essendo a pranzo questa volta non abbiamo optato per il menu degustazione ma abbiamo preferito scegliere à la carte

Io non ho potuto fare a meno di prendere gli  Spaghetti di Gragnano con pomodori San Marzano e basilico,

piatto creato da Valentino e che Tatsuya ha, fortunatamente, lasciato in carta… sono gli spaghetti al pomodoro più buoni che abbia mai provato e anche in questa seconda occasione non hanno affatto deluso, anzi… Raffaella invece ha scelto il Risotto Aquerello invecchiato sette anni con Parmigiano Reggiano e trippa alla Fiorentina”. 

Come antipasto lo Chef e Simone ci hanno gentilmente portato un “Astice Blu con mozzarella di bufala e un velo di limone”.

 Come secondo per me hanno portato un piatto a base di “Dentice alla livornese marinato al siero di latte con passata di patate, pomodoro e olive nere”,

mentre per Raffaella hanno portato un “Dentice al vapore con buccino e cicoria”.

Per finire in bellezza è arrivata anche la piccola pasticceria (torta di nocciole e torta al limone) insieme all’espresso.

 

Veramente un pranzo eccellente che conferma il fatto che si può trovare un’ottima cucina italiana anche fuori dall’Italia… 

 

Dopo pranzo siamo usciti a visitare un altro quartiere caratteristico di Kyoto, Arashiyama, e, al nostro rientro, ci siamo concessi un po’ di relax in piscina

 

Prima di cena abbiamo fatto un altro fantastico aperitivo con Simone che si è fermato con noi per una bella chiacchierata 

e anche in questo caso, oltre ai vari salatini, ci hanno portato una squisita zuppa di mais con pepe nero e un ottimo dentice rosso avvolto da nero di seppia fritto e salsa ai funghi.

 

A cena invece abbiamo prenotato 2 posti al bancone del Tempura Mizuki ed è stata una scelta perfetta…

 Ho infatti provato la tempura più buona che abbia mai assaggiato e per di più, dato che ho prenotato sul tardi, Raffaella ed io a quell’ora eravamo gli unici ospiti del ristorante e del bancone e quindi lo Chef Kenji Fujimoto era a disposizione solo ed esclusivamente per noi…

È stata davvero un’esperienza magnifica… la tempura era incredibilmente leggera e preparata al momento davanti a noi con ingredienti freschissimi… lo Chef Kenji è davvero un maestro e non mi stupirei se ricevesse una Stella Michelin presto o tardi… una tempura davvero perfetta.

Di seguito trovate il menu degustazione AOYAGI che abbiamo provato quella sera:

 

Antipasto del giornoSesami tofu e ricci di mare (splendida presentazione… un inizio col botto!)

Insalata fresca di ravanelli

Selezione di 10 tempura (2 gamberi, 3 pesci, 5 verdure): lo Chef ci ha servito nell’ordine

 

Testa del Gambero Kuruma

Gambero Kuruma

Mais bianco

Cutlassfish (Trichiuridae)

Melanzana KAMO con miso di Kyoto

Tilefish (Malacanthidae) in foglia di shiso e pelle

Radice di Loto

Capasanta

Noci di Gingko

Patata dolce

Gambero Kuruma in foglia di shiso

Piatto fuori menu offertoci dallo Chef: Tuorlo d’uovo e caviale (straordinario!)

TEMPURA BOWL: riso Kakiage (mix di tempura), zuppa di miso Akadashi, sottaceti giapponesi

 

Dessert by Pierre Hermé Paris

 

Te verde Uji di Kyoto in accompagnamento alla Tempura.

 

Il mattino seguente abbiamo fatto per la seconda e ultima volta colazione e io ho scelto quella “Western” con ingredienti altrettanto freschi e di qualità, mentre Raffaella, come detto, ha optato per il bis di quella giapponese… 

Ci è dispiaciuto davvero tanto dover lasciare un hotel così bello in cui ci si sente coccolati tutto il tempo e speriamo davvero tanto di poterci tornare in futuro…

Prima di concludere vorrei ringraziare di cuore in primo luogo Simone, ma anche tutto lo staff dell’Hotel, tutta la brigata delle cucine e tutto lo staff di sala dei ristoranti del Ritz Carlton.

Ci avete fatto passare un soggiorno magnifico che non scorderemo mai…

Il mio consiglio, se ne avete l’occasione, è quello di andare al Ritz Carlton di Kyoto anche solo per un pranzo o una cena, non ve ne pentirete…

(Articolo di Alan Jones)

 

 

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