Petrus 1935, cartolina nordica in Brera

Fuori piove, il silenzio è totale.
A me piace da morire quando non c’è il minimo rumore nei dintorni.
Il paradiso.

Confesso, mi sono svegliato ancor più tardi del solito, però con la sua schiena arcuata davanti agli occhi. Nottata rovente, passata a sfiorarla e accarezzarla. Come lei, nessuna. Emozioni infinite.

Piove e pioverà per tutto il giorno, per fortuna pure il silenzio continuerà. Quando è così, mi piace nascondermi in qualche posto cool e chic in centro, abbastanza isolato, una specie di rifugio.
Eccolo, Petrus 1935. Zona Brera, via Fiori Chiari.
Tranquillo, minimal, essenziale. E’ l’ideale: atmosfera nordica, tocco italiano.


Pochi coperti, carta snella. So già cosa ordinare ed è una fortuna, non sono molti i posti dove hai ben preciso cosa assaggiare ancor prima di sederti.
Accanto a me una coppia di giovani dal gusto sicuro, hanno appena ordinato una scatola di caviale Adamas: l’ho assaggiato l’altra volta, è davvero buono, delicato ed elegante, poco salato e persistente, vellutato.

Lo producono nei dintorni di Cremona, all’interno del parco naturale del fiume Tormo. Bella scelta ragazzi. Pare che l’azienda stia per lanciare un nuovo prodotto, ancor più vibrante. Ordinano una bottiglia di Pensiero infinito della Bricco Maiolica. Intenditori. Giovani, carini e intenditori. Sono innamorati pazzi, lo si capisce subito. Lei sorride sempre, è bellissima. Occhi caldi, capelli lunghi, biondi, leggermente mossi. Lui è perso, lo sarei anche io al suo posto. Freme per riaverla subito a letto. E’ uno di quei momenti quando sesso e cibo si mescolano alla perfezione, d’altronde non ha alcun senso separarle. Chiudo gli occhi e immagino lo scoppiettio delle palline sulle sue labbra felici e socchiuse.
Io prendo gli gnocchi con gambero e pistacchio, è un piatto che vi consiglio caldamente: intenso, gustoso, puro, da ordinare tutte le volte che puoi.

Nell’attesa mi portato delle acciughe di Lampedusa, dove il patron di Petrus possiede due alberghi. Non esiste piatto più nudo di una acciuga salata. Ci vorrebbe una bollicina, trovo il rosè extra brut millesimato di Sabrina Gozio, patron del Castello di Gussago, piccola azienda in Franciacorta. La giornata inizia a prendere colore, oltre il silenzio.
Pian piano arrivano altri clienti. Una coppia di quarantenni. Benestanti e semplici. Lei ha l’aria elegante e civettuola, da gatta sensuale, indossa una maglietta bianca e jeans, più una borsa Kelly. Lui, informale e astuto, a occhio fa il broker, oppure l’avvocato d’affari. Iniziano con delle ostriche, qui vanno per la maggiore, la scelta è ampia. Ne ricordo una, carnosissima: Amelie speciales, un sapore puro come il peccato .

Mi vengono in mente le parole di Isabel Allende, “le ostriche, queste seducenti lacrime di mare che si prestano a scivolare di bocca in bocca come baci prolungati”. A naso i due abitano nelle vie vicine. Oggi sono fissato, ma ho la sensazione che torneranno a casa e faranno all’amore per tutto il pomeriggio. Mi piace la quiete amorosa che regna al loro tavolo.
Non c’è un grande via vai, il tempo non aiuta. Dentro però si sta bene. Il personale è educato, discreto e garbato: sono i nipoti del proprietario. Viso da bravi ragazzi, modi educati… ce ne fossero.
Il mio gnocco arriva, è saporito come un bacio. Puro languore. Stuzzicante.
Ci sarebbe ancora spazio per un altro piatto: fra le ghiottonerie scelgo il cubo di spada.

Continuo a guardare pigramente le coppie. Sono felici di trovarsi qui. Io pure. Piove forte, all’interno siamo tipo lost in traslation. Il cubo è tenerissimo e vigoroso allo stesso tempo, va annusato ampiamente, in maniera profonda. I giovani hanno preso delle tartare: molto in linea con il loro modo di essere, leggeri e desiderosi di sensazioni.
Lo chef è anche il patron del locale, Nicola Marveggio, complimenti, pochi piatti ma impostati su sapori netti, nitidi e garbati, gli ingredienti sono perfettamente definibili.


La porzione è generosa, va gustata senza fretta. Difatti non ne ho. I giovani accanto hanno un gran appetito, spesso i confini tra amore e appetito sono talmente labili da confondersi completamente. Chiedono il dolce, un parfait di mandorle caramellate che piacque molto pure a me.
Esco e lascio le due coppie ancora lì. Spero che la loro giornata sarà un continuo crescendo. L’intermezzo Petrus è stato di sicuro un gran bel momento.

Dominique Antognoni


Via Fiori Chiari, 13
Milano

Tel. 3490774198

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