Isole Lofoten (Norvegia): un tour emozionante alla scoperta delle specialità locali
Isole Lofoten: “un tour da sogno nella terra dello stoccafisso, delle balene, della notte polare e del sole a mezzanotte… Un viaggio emozionante in mezzo alla natura incontaminata e a paesaggi da fiaba”. – Di Alan Jones
Ed eccomi qui con un nuovo viaggio da raccontarvi, una vacanza di una settimana che ho intrapreso insieme alla mia compagna Raffaella e a suo fratello Andrea ad inizio maggio alla scoperta delle meravigliose Isole Lofoten in Norvegia.
Le isole Lofoten si trovano oltre il Circolo Polare Artico e ad inizio maggio il clima era ancora un po’ fresco, le temperature giornaliere andavano dai 2 agli 8 gradi circa. Siamo però stati molto fortunati quella settimana in quanto abbiamo avuto solo 1 giorno di pioggia mentre per il resto il tempo è stato soleggiato o solo parzialmente coperto.
Siamo partiti da Milano via Francoforte e Oslo (2 scali) e poi abbiamo preso il volo interno per Bodø da dove la mattina seguente abbiamo noleggiato un’auto e preso il traghetto che in poco meno di 4 ore ci ha portato alle isole Lofoten. Il traghetto attracca a Moskenes nell’estremo sud delle isole e noi, per tutta la settimana, abbiamo affittato un splendido Rorbu nel paesino più bello e pittoresco di tutte le isole, Reine, che si trova a soli 5 minuti di auto dal porto di Moskenes. Cos’è un Rorbu? Rorbu significa letteralmente “casa del rematore” ed è una tipica abitazione utilizzata dai pescatori norvegesi, particolarmente diffusa e caratteristica delle isole Lofoten e delle zone costiere della Norvegia settentrionale.
Il Rorbu è un’abitazione palafittica costruita in legno e dipinta tipicamente di rosso. Abitazioni tradizionalmente assai spartane, in tempi più recenti i Rorbu sono stati ammodernati con molte comodità, diventando accoglienti ed ambiti alloggi per il crescente numero di turisti che si recano nelle zone artiche.
Reine e il suo golfo sono davvero magnifici, un paesaggio da cartolina, ci si innamora di questi luoghi al primo sguardo. Come detto, noi abbiamo prenotato un Rorbu per 5 notti al Reine Rorbuer – by Classic Norway Hotels, un luogo incantevole dove siamo stati davvero benissimo.
La prima cosa che abbiamo notato, o meglio, sentito, non appena scesi dall’auto a Reine è l’odore degli stoccafissi appesi ad essiccare. Ce ne sono migliaia dappertutto ed è un odore forte ma non troppo pungente, alla fine, risulta anche gradevole, ci si abitua subito (Andrea, il fratello di Raffaella, ha infatti simpaticamente detto “io lo metterei anche come Arbre Magique in auto”). La stagione degli stoccafissi appesi ad essiccare all’aria aperta è di norma da febbraio a maggio.
Con la nostra base a Reine, durante questi 5 meravigliosi giorni, abbiamo esplorato le isole Lofoten dal punto e dal paese più a sud che è Å fino al paese più a nord che è Andenes e che si trova a 340 km da Å. Ovviamente abbiamo anche provato alcuni ristoranti del luogo e le specialità della Norvegia e delle Lofoten in particolare. Essendo il periodo di inizio maggio ancora bassa stagione (l’alta stagione va da giugno ad agosto) non c’erano molti ristoranti aperti, ma il primo che voglio citare perché mi sono trovato benissimo e ho mangiato divinamente è il Maren Anna che si trova a Sørvågen a soli 7 km dal nostro Rorbu.
MAREN ANNA – Sørvågen
L’Head Chef del ristorante è Tommi Bjørnsen, figlio di Anette, il quale, seguendo la filosofia della madre, continua a mantenere un alto livello della qualità delle materie prime e dei piatti proposti. Il ristorante è molto carino e rustico e si trova affacciato su un piccolo e caratteristico porticciolo tipico delle isole Lofoten. È anch’esso un Rorbu, costruito su palafitte e dipinto di rosso.
L’atmosfera è molto accogliente e calda e il servizio da parte della compagna dello Chef, Sandra Danielsson, è molto cordiale e alla mano. In cucina lo chef è aiutato dal suo secondo, Christoffer Björkmann, e si nota subito come i due siano davvero molto affiatati, si trovino bene insieme e lavorino in armonia e con tanta passione. È vero che, come ho già detto, era uno dei pochi ristoranti aperti in zona in quel periodo, ma, siccome ci siamo trovati così bene la prima sera, ci siamo ritornati anche le due sere seguenti. Abbiamo quindi cenato da loro tre sere di fila trovandoci sempre a meraviglia. Cosa abbiamo provato? Ovviamente le specialità delle Lofoten, ovvero lo stoccafisso, il baccalà e anche la balena. So che molti storceranno il naso, ma io sono dell’idea che bisogna sempre provare le specialità del paese che si visita e, dato che la Norvegia è l’unico paese al mondo insieme al Giappone e all’Islanda (che però quest’anno ha rinunciato alla caccia dei cetacei per la prima volta in 17 anni) che ancora caccia la balena, abbiamo deciso di provarla. Per fortuna sono rimasti solo questi due paesi a farlo e io, pur essendo contrario alla caccia, sia in Giappone qualche anno fa che in Norvegia quest’anno ho voluto provare la carne di balena e devo dire che è davvero ottima. In Norvegia l’ho provata appunto qui al ristorante Maren Anna e l’ho trovata molto più buona e gustosa rispetto a quella che avevo provato ad Osaka qualche anno fa.
La carne di balena, che non è un pesce ma un mammifero, è molto scura e dello stesso colore della selvaggina e anche il gusto è simile alla selvaggina, infatti il filetto che ho assaggiato due volte al Maren Anna sia alla vista che anche nel gusto assomiglia tantissimo alla sella di capriolo. Vedendo il piatto, assaggiandolo e non sapendo a priori che fosse un filetto di balena, avrei sicuramente pensato di trovarmi davanti ad un’ottima sella di capriolo. La carne è davvero tenera e saporita e al Maren Anna viene cucinata in maniera perfetta e viene lasciata rosa e accompagnata da un purè di zucca e da sottilissime patatine fritte fatte in casa.
L’altro piatto a base di balena che ho provato due volte al Maren Anna è il carpaccio, davvero eccezionale. Era tenerissimo, saporito e condito con una vinaigrette e una maionese freschissime e con l’aggiunta di noci che donano croccantezza al piatto.
Il piatto simbolo delle Lofoten per eccellenza è lo stoccafisso, ossia l’alimento costituito dal merluzzo nordico conservato per essiccazione che è quindi simile al baccalà ma solo nell’aspetto, perché quest’ultimo viene invece conservato mediante salagione.
Il pesce viene preparato immediatamente dopo la cattura. Dopo averlo decapitato e pulito, viene essiccato intero o aperto lungo la spina dorsale, lasciando le metà unite per la coda.
Viene quindi messo sui supporti e lasciato all’aria aperta da febbraio a maggio in quanto il clima freddo e secco tipico di quei mesi nella penisola scandinava (l’ideale è una temperatura appena sopra gli zero gradi, senza pioggia) protegge il pesce dagli insetti e dalla contaminazione batterica. L’eccesso di gelo è invece da evitare, perché facendo gelare l’acqua residua, forma cristalli di ghiaccio che distruggono le fibre del pesce.
È importante che i merluzzi non vengano a contatto tra loro e con i tronchi delle rastrelliere, pena la formazione di macchie che ne ridurrebbero la qualità, che non abbiano macchie di sangue e di muffa o residui di fegato all’interno.
Per via del loro clima particolarmente adatto, lo stoccafisso considerato migliore è proprio quello proveniente dalle isole Lofoten dove si pescano merluzzi della specie Gadus morhua.
Dopo circa tre mesi all’aperto, lo stoccafisso matura per altri 2-3 mesi al chiuso, in un ambiente secco e ben ventilato. Al termine dell’essiccamento, il pesce ha perso circa il 70% del suo contenuto originario di acqua ma ha mantenuto tutti i suoi principi nutrienti. Lo stoccafisso è un alimento ricco di proteine, vitamine, sali di ferro e di calcio.
Devo dire che quello che ho provato al Maren Anna era davvero straordinario, molto saporito e cotto al forno. Mi è piaciuta molto anche la consistenza (non morbidissima, ma nemmeno troppo tenace) ed era accompagnato da patate, spinaci, bacon, pomodorini cherry e una fantastica salsa Charon (un tipo di salsa bernese con aggiunta di pomodori).
Un ultimo piatto che abbiamo provato durante quelle 3 sere al Maren Anna sono le guance di baccalà in tempura con cavolo, mango, salsa ponzu, maionese al chili e sesamo, anche questo davvero eccellente. Le guance di baccalà erano tenerissime e molto gustose e poi il piatto aveva veramente un gusto favoloso dalle sfumature asiatiche grazie alla salsa ponzu, al mango, alla maionese al chili e al sesamo.
Se andate alle isole Lofoten il Maren Anna è un ristorante che non dovete lasciarvi sfuggire e che dovete assolutamente provare, perché la qualità dei piatti e delle materie prime è eccezionale, il servizio è cortese e il ristorante è molto accogliente e caloroso.
ANITA’s Sjømat – REINE
Un altro luogo di cui vi vorrei parlare è Anita’s Sjømat che si trova a Reine.
È sia una tavola calda che un negozio di alimentari/gastronomia in cui potrete fermarvi per un pranzo veloce a base di specialità della zona o acquistare prodotti tipici della zona come la carne di balena, lo stoccafisso essiccato, marmellate e altri prodotti a base di bacche polari.
Noi ci siamo fermati qui un giorno a pranzo e ne ho anche approfittato per acquistare appunto alcuni di questi prodotti.
Raffaella ed io abbiamo preso una deliziosa Fiskesuppe, ossia la zuppa di pesce locale della Norvegia (è nata a Bergen) e in questo caso la versione delle Lofoten. Solitamente al suo interno ci sono sempre patate, carote, salmone selvaggio e merluzzo fresco, ma, a dipendenza delle varianti, potrete trovare anche crostacei e rana pescatrice. Al tutto si aggiunge una bella dose di panna fresca e quindi la zuppa è molto cremosa e ha un sapore delicato e nordico, ma è anche bella sostanziosa e ti riscalda.
Io la adoro e qui all’Anita’s Sjømat era davvero ottima. Ho perfino acquistato la versione in bustina da portare a casa alla quale va aggiunto il pesce fresco (sia quella di Bergen che quella delle Lofoten).
Andrea invece ha preferito prendere un ottimo Fish Burger fatto in casa.
Se passate da queste parti e volete fare un pranzo veloce questo è sicuramente un luogo che vi consiglio caldamente.
PALEO ARCTIC – SVOLVAER
Il prossimo ristorante di cui vi voglio parlare brevemente è il Paleo Arctic che si trova all’interno del Thon Hotel di Svolvær, capoluogo delle Lofoten.
Sia l’hotel che il ristorante sono moderni e di design. La sala del ristorante è davvero bella e molto luminosa con ampie vetrate che consentono una vista spettacolare sulle montagne circostanti, peccato solo che quando ci siamo stati noi era l’unico giorno di pioggia della settimana e quindi le montagne si vedevano a malapena.
Ci siamo fermati a pranzo durante il viaggio che ci ha portati da Reine ad Andenes (il paese più a nord delle Lofoten) dove siamo andati per avvistare le balene con la barca in mare aperto. Svolvær si trova proprio sulla strada ed è a circa 2 ore da Reine e a 3 ore da Andenes.
Essendo un giorno di trasferimento non avevamo molto tempo e quindi abbiamo preso solo un piatto. Abbiamo optato tutti per un piatto a base di halibut con spicy noodles, un piatto dai sapori thai veramente molto buono. Il pesce era cotto perfettamente e la salsa asiatica e i noodles che lo accompagnavano erano perfetti. Inoltre anche l’impiattamento era molto bello, complimenti allo chef.
Ci siamo trovati davvero molto bene e ve lo consiglio nel caso passaste dal capoluogo delle Lofoten.
Andøy FRILUFSSENTER – Risøyhamn
Questo ristorante si trova invece a 60 km da Andenes e noi ci siamo fermati a cena al nostro rientro dopo aver visto le balene (abbiamo avuto la fortuna di vedere un capodoglio immergersi e risalire per ben 2 volte).
Si trova proprio sulla strada principale in una bellissima baia e, non appena l’abbiamo visto, abbiamo subito pensato che fosse il posto ideale per fermarci a cena e non sbagliavamo… Il ristorante è molto carino, caratteristico, rustico ed accogliente come lo è anche il suo proprietario.
Dopo aver dato un’occhiata al menu abbiamo scelto di provare un paio di specialità della casa, ossia un carpaccio di eglefino e un pasticcio di alce (o, se preferite, uno spezzatino di alce in crosta), accompagnato da patate al forno, carote e broccoli.
Il carpaccio era molto buono e fresco, forse solo leggermente troppo sapido, mentre la carne di alce era molto saporita, gustosa ed intensa e il piatto era anche un po’ speziato e mi è piaciuto davvero tanto.
Come dessert invece ero davvero molto curioso di provare le bacche polari e quindi ho optato per le cloudberries al naturale con aggiunta di zucchero e la scelta è stata davvero azzeccata. Hanno un gusto diverso dai lamponi o dalle more, più acido ed aspro e mi sono piaciute proprio tanto (infatti poi, nei giorni seguenti, ho anche acquistato diversi prodotti a base di bacche polari).
Anche in questo caso se andate ad Andenes per vedere le balene fermatevi a pranzo o a cena in questo posto caloroso ed accogliente.
E siamo arrivati alla fine di questo racconto delle meravigliose isole Lofoten che hanno paesaggi, villaggi e tramonti magnifici (alle Lofoten ho assistito al tramonto più bello che abbia mai visto), splendide spiagge, maestose montagne, un fantastico oceano che le circonda e che, a volte, sembra proprio quello caraibico (anche se la temperatura dell’acqua, ahimè, non è la stessa) ed eccezionali specialità culinarie.
Andate a visitare queste isole, sono proprio una meraviglia della natura!
Prima di lasciarvi però vorrei menzionarvi anche l’unica cosa che vale la pena di visitare a Bodø e cioè la pasticceria/cioccolateria di Craig Alibone (maestro pasticcere e cioccolataio inglese che si è trasferito in Norvegia a Bodø dove ha aperto il suo atelier e negozio nel mese di maggio 2016 e dove risiede da più di 3 anni).
CRAIG ALIBONE – Bodø
Come vi ho appena detto Craig è un Maestro pasticcere nonché cioccolataio davvero talentuoso e ha deciso di mettere il suo talento a disposizione degli abitanti e dei turisti che vivono e arrivano a Bodø. Io ho provato diversi suoi prodotti come le eccezionali tavolette di cioccolata dai gusti più svariati, come la strepitosa e splendida monoporzione di torta alle bacche polari, come i favolosi macarons e come gli straordinari e meravigliosi cioccolatini a forma di pianeti dai gusti intriganti e inconsueti. Devo dire che mi è piaciuto proprio tutto, ma i cioccolatini sono imbattibili.
I gusti dei cioccolatini sono 11 e si possono acquistare in confezioni da 10 o da 20 e io ho optato per quella da 20, così ho potuto provare tutti i gusti e avere anche il bis della maggior parte di loro. I gusti sono:
– Praliné alla nocciola
– Caramello e lamponi
– Popcorn al burro
– Latte caramellato e lime
– Caramello di olivello spinoso
– Caramella mou al frutto della passione
– Caramello al timo e limone
– Caramello salato con sale di Saltstraumen
– Mango e aceto balsamico
– Ribes nero e caffè
– Ananas e chili
Devo dire che sono veramente strepitosi e anche magnifici da vedere ma anche il resto però non è da meno, a cominciare dalla deliziosa torta a base di bacche polari che è anche bellissima da vedere.
Ho provato anche diversi gusti di macarons, tutti ottimi, ma quelli che ho apprezzato di più sono stati scuramente quelli allo yuzu (agrume asiatico), alla lavanda e alla rosa.
Infine una menzione la meritano anche le eccezionali tavolette di cioccolato che si possono trovare in diversi gusti. Io ho acquistato e provate i seguenti gusti:
– Cioccolato bianco e lamponi
– Cioccolato blond al pane tostato a lievitazione naturale
– Cioccolato bianco tostato con semi di finocchio e anacardi salati
– Cioccolato bianco tostato con palmaria palmata (alga rossa)
– Cioccolato scuro con caramello salato (sale di Saltstraumen)
– Cioccolato al latte con favo (cella esagonale a base di cera d’api) e rosmarino
Se vi trovate a Bodø anche solo di passaggio vi consiglio davvero di visitare il negozio di Craig e di acquistare una o più delle sue specialità, perché sono davvero deliziose ed eccezionali. E poi da lui lavora anche Simone Colombo, un ragazzo del lago di Como molto bravo e gentile che ci ha servito quando siamo stati lì e che ci ha professionalmente spiegato i vari gusti e le caratteristiche di tutti i prodotti ai quali eravamo interessati.
In conclusione questa alle isole Lofoten è stata proprio una meravigliosa vacanza di una settimana oltre il Circolo Polare Artico, in cui la natura incontrastata e selvaggia la fa da padrona e dove ho visitato luoghi incantevoli, provato ottime specialità locali e trovato persone cordiali e alla mano (non è vero che i nordici sono freddi come si dice, o perlomeno, non tutti lo sono…). Alla prossima…
Di Alan Jones
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.