Trattoria Ai Due Platani – Irina Trattoria – Antica Osteria del Mirasole: cucina emiliana genuina e di qualità

“Un tour alla scoperta delle mie tre trattorie/osterie emiliane preferite che inizia dalla Trattoria Ai Due Platani a Coloreto (PR), prosegue con Irina Trattoria a Savigno (BO) e finisce con l’Antica Osteria del Mirasole a San Giovanni in Persiceto (BO)”. – Di Alan Jones

Questa volta non vi parlerò di ristoranti stellati o gourmet ma bensì di trattorie e osterie che propongono una cucina del territorio, genuina e di qualità. Sono luoghi dove si sta bene, si mangia divinamente e si spende il giusto e queste sono le mie tre preferite in Emilia e sicuramente tra le mie preferite in assoluto in tutta Italia.


TRATTORIA AI DUE PLATANI

Iniziamo questo tour gastronomico dalla Trattoria Ai Due Platani che si trova a Coloreto in Provincia di Parma a pochi km dal capoluogo. È sicuramente un’istituzione da anni ed è sempre strapiena, quindi il mio primo consiglio è quello di prenotare con largo anticipo.
La trattoria è curata, calda e rustica al suo interno e ha, nel periodo estivo, un fantastico e capiente outdoor esterno dove poter pranzare o cenare…
La trattoria Ai Due Platani è considerata una delle migliori di Parma e provincia e questo è confermato da una clientela molto affezionata che, per sedersi a un loro tavolo, prenota con almeno un mese di anticipo. È quindi meglio prenotare con largo anticipo un pranzo o una cena alla Trattoria Ai Due Platani, altrimenti si rischia di non trovare posto.

Chiamarla trattoria credo sia alquanto riduttivo per l’alta qualità della materia prima e degli ingredienti utilizzati che sono per la stragrande maggioranza locali. Ogni fornitore viene infatti scelto con cura dal titolare Giancarlo Tavani che è sempre in cerca dei prodotti più freschi e genuini che ci siano sul mercato.

Il servizio curato da Giancarlo in persona e dai suoi collaboratori (Mattia Serventi è il bravo e simpatico maître e sommelier del locale) è sempre professionale e cortese e ci si sente subito a proprio agio non appena seduti al tavolo. In cucina invece troviamo lo Chef Giampietro Stancari che, insieme alla sua brigata, prepara piatti di alta qualità legati alla tradizione parmigiana ed emiliana e propone una cucina precisa, del territorio e stagionale con anche un tocco di creatività ed innovazione e di piatti più gourmet come il foie gras e il piccione.

Il locale è stato aperto nel 2005 da Giancarlo Tavani insieme ai soci Giampietro Stancari (in cucina) e Mattia Serventi (in sala) a Coloreto nella campagna parmigiana, appena qualche chilometro fuori città, per potersi lasciare alle spalle i ritmi cittadini, i problemi di parcheggio e per poter godere del relax di una sosta fuori porta. Per me è sicuramente una delle migliori trattorie d’Italia e merita ampiamente i Tre Gamberi nella guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso. Il ristorante è rustico al suo interno con sale calde e accoglienti, mentre all’esterno, durante il periodo estivo, c’è un bellissimo e ampio dehors.


La pasta è freschissima e viene fatta in casa tutti i giorni: viene infatti impastata la mattina, poi, al momento dell’ordine, viene tirata e i tortelli vengono quindi farciti e chiusi al momento subito prima di cuocerli e questo vale per tutti i tipi di pasta. Non ci sono quindi passaggi in frigo o abbattitore e la pasta risulta molto più digeribile.
La clientela è principalmente fatta di persone che conoscono già il locale, ma anche di gente nuova che viene a vedere e provare attirata magari dal passaparola.


Il piatto più famoso del locale sono sicuramente i loro straordinari tortelli di zucca, disponibili ogni anno da settembre fino a febbraio. Giancarlo racconta che il Maestro Gualtiero Marchesi veniva e ne mangiava tre porzioni. Negli altri 6 mesi dell’anno vengono però egregiamente sostituiti da quelli alla ciliegia che sono altrettanto spettacolari.
Qualche settimana fa sono stati meritatamente inseriti al 10. Posto nella classifica 50 Top Italy by LSDM delle 50 migliori trattorie/osterie 2021 in Italia!

Di seguito trovate i piatti che la mia compagna Raffaella ed io abbiamo assaggiato durante le nostre due recenti visite:

Antipasto misto:

  • Prosciutto Crudo di Parma 30 mesi “Selezione Tanara di Moragnano”
  • Coppa stagionata “Selezione Cavaliere Ferrari Bruno-Mulazzano Ponte”
  • Salame stagionato 60-90 giorni “Bocchi Lucedio Fornovo”
  • Pancetta stagonata 36 mesi “Selezione Cavaliere Ferrari Bruno-Mulazzano Ponte”
    Accompagnato da:
  • Cipolline Borrettane in Agrodolce
  • Gorgonzola Dolce di Novara al cucchiaio
  • Parmigiano Reggiano 24/27 mesi di Ravarano Casello 3084
  • La Nostra Composta di Cipolle Rosse di Tropea
  • Torta Fritta
  • Polenta Fritta

 

Un piatto che consiglio di provare assolutamente in quanto i salumi sono di altissima qualità come pure tutti i vari accompagnamenti. Sarete appagati sia dalla vista che dal palato.


Crème Brûlée di Foie Gras con Sorbetto alla Mela Verde

Questa crème brûlée di foie gras era davvero eccezionale. Il foie gras è dolce e con una crosta perfetta e il sorbetto alla mela verde si sposa perfettamente aggiungendo un tocco di asprezza che bilancia perfettamente il tutto.


Tortelli di Ciliegia

I tortelli di ciliegia ero curiosissimo di provarli e li ho adorati. Sono freschi e dolci (ma non troppo) e sono veramente perfetti per sostituire quelli di zucca nei 6 mesi in cui questi ultimi non si trovano. La pasta è perfetta, il ripieno giusto e delicato e il condimento (burro e parmigiano) saporito.


Tortelli di Erbetta e Tortelli di Ciliegia

Durante la mia seconda visita ho voluto assolutamente riprovare i tortelli di ciliegia, ma ho voluto prendere ½ porzione e ½ pozione di quelli di erbetta, in modo da provare anche questi ultimi. Secondo me è un abbinamento perfetto, perché da una parte abbiamo quelli dolci di ciliegia che si controbilanciano perfettamente con quelli più sapidi di erbetta che sono altrettanto buoni e freschi. Come diceva una famosa pubblicità degli anni 90 “Du gusti is megl che uan”…


Tagliatelle all’uovo con porcini di Borgotaro

Questo è un piatto che ha preso la mia compagna Raffaella che ama i porcini e ha detto che erano davvero ottime e gustose.


Insalata di porcini di Borgotaro crudi e cotti , con pesca noce leggermente spadellata e cialda di parmigiano reggiano

Ed eccoci ad un piatto che Giancarlo ha gentilmente offerto a Raffaella, ottimo l’abbinamento dei porcini con le pesche. Un piatto equilibrato.


Focaccia al rosmarino con lievito madre, battuta di fassona piemontese e la nostra giardiniera

Questo è un benvenuto da parte della cucina molto saporito con ingredienti di primissima scelta.


Panzanella con burrata di bufala di Andria e basilico

Ed ecco un altro benvenuto da parte della cucina molto gustoso, fresco e di altissima qualità.


Piccione in tre cotture:

  • Petto arrosto su pan brioches e spinaci al burro
  • Coscia croccante
  • Petto confit con foie gras e ciliegie
  • Il tutto accompagnato da fondo di piccione e ciliegie di Vignola

 

Io sono un amante del piccione e lo chef Giampietro ha cucinato tutte le parti in maniera tradizionale e perfetta. Un piatto eccellente!


Tortino di Mele e Pere servito caldo con Sorbetto al Frutto della Passione

Questo è un ottimo dessert caldo e non troppo dolce che si abbina perfettamente alla freschezza del sorbetto al frutto della passione che aggiunge anche un tocco di acidità.


La zuppa inglese della Signora Paola

È sicuramente uno dei miei dessert classici preferiti, se non il mio preferito in assoluto. La zuppa inglese della Trattoria Ai Due Platani è semplicemente straordinaria. Provatela! Chapeau!


Gelato alla Crema con Vaniglia mantecato al momento con nocciole caramellate e Elisir San Marzano Borsci

E alla fine non si può non provare il loro mitico gelato alla crema mantecato al momento al quale si possono aggiungere diversi elementi come lo zabaione, la crema al cioccolato oppure, come nel mio caso, l’Elisir San Marzano Borsci con nocciole caramellate… Uno spettacolo!


IRINA TRATTORIA

La seconda trattoria di cui vi voglio parlare è quella che la brava Chef Irina Steccanella ha aperto ad inizio 2019 a Savigno nella campagna bolognese e che porta il suo nome.
Irina l’avevo conosciuta qualche anno fa quando ha lavorato per un certo periodo come Chef Da Generi Alimentari Da Panino a Modena e avevo subito imparato ad apprezzare la sua cucina genuina e fresca a base di prodotti tipici emiliani come i tortellini alla panna o in brodo, come le lasagne alla bolognese o come le tagliatelle al ragù… Finalmente più di un anno dopo la sua apertura sono andato a trovarla nella sua trattoria contemporanea insieme alla mia compagna Raffaella la prima volta nel mese di giugno e una seconda volta sempre con Raffaella e anche suo fratello Andrea a fine settembre.

La trattoria ha un piccolo dehors al suo esterno dove si può pranzare o cenare nei mesi più caldi, una sala bar all’entrata dove ci sono anche un paio di tavoli in più e la sala principale che è molto ampia e luminosa.

Ecco quello che scrive Irina sulla sua pagina web in merito alla sua trattoria: “Irina è una trattoria della tradizione vista con sguardo contemporaneo, una ricerca della pura essenzialità di questa terra unica. Irina è Bologna e la sua provincia, è il distillato di una gastronomia che è icona dell’Italia nel mondo. Al nostro tavolo i protagonisti siete voi, le vostre e le mie memorie ricostruite grazie al lavoro degli artigiani della zona e di una sensibilità contemporanea. Savigno è una destinazione unica, a cavallo fra Bologna e Modena, l’icona dei colli bolognesi, dei tartufi, della caccia e della pasta fresca. Il mio menu è una raccolta di icone in evoluzione inarrestabile. Scegliete o affidatevi, ma guardatevi attorno, questo menu si appoggia su una rete di rapporti umani e territoriali, sull’amicizia, la conoscenza e il rispetto delle tradizioni e dei luoghi.”
Tutto questo è appunto Irina Trattoria che ha, secondo me, uno dei migliori rapporti qualità/prezzo che io abbia mai trovato in Italia.

Prima di parlarvi dei piatti fantastici che ho assaggiato da lei vorrei comunque spiegare chi è Irina Steccanella e quale sia la sua filosofia.
Irina è una persona riservata e di poche parole, ma è anche molto determinata con una grandissima passione per i fornelli che le scorre nel sangue. La Chef definisce così la sua cucina: “la mia è una cucina di casa, sto riproponendo la classica trattoria cercando di alleggerire il concetto di tradizione bolognese con tecniche che ho imparato un po’ in giro.”
Dopo aver conseguito il diploma presso l’Istituto Alberghiero Bartolomeo Scappi a Castel San Pietro Terme (BO), il primo approccio di Irina con quella che lei definisce “cucina ben fatta” è stato da Massimiliano Poggi al Cambio di Bologna, esperienza che lei descrive così: “andavo da lui i lunedì mattina per imparare bene le basi”. Nel frattempo Irina ha gestito per 5 anni anche un locale tutto suo, la storica Osteria Vini D’Italia sempre a Bologna. Durante quel periodo ha vissuto anche quella che lei stessa definisce l’esperienza della vita e cioè uno stage di 6 mesi all’Osteria Francescana di Massimo Bottura nella prima parte del 2015. Di questa esperienza Irina racconta: “la cosa più importante che ho imparato da Massimo e dai ragazzi della cucina è stata un’apertura mentale che solo in situazioni del genere puoi davvero toccare con mano. Per tanti motivi si è trattato di un esercizio estremo, un salto enorme, da un’osteria a un tre stelle Michelin. Quello che pensavo di saper fare è stato letteralmente demolito, da come tenere in mano un coltello e tagliare in poi. Mi ha segnato, sia a livello pratico sia a livello mentale perché ti si stravolge il modo di pensare al piatto.”
Terminata la storia d’amore con Vini d’Italia e la piccola parentesi da Generi Alimentari Da Panino a Modena, Irina ha aperto un’altra parentesi lavorando da Mastrosasso a Savigno e facendo nel contempo un secondo importantissimo stage da un altro mentore di altissimo rango, Niko Romito, al suo tristellato Reale a Castel di Sangro. Irina racconta: “Andare da Massimo Bottura è stato come iscriversi all’università, con Niko invece ho scelto la specializzazione: lì ho imparato la pulizia del piatto, la sua digeribilità e l’essenzialità del lato estetico.”
Secondo Irina è essenziale portare la tradizione a un livello superiore, rendendo il piatto anche bello da vedere, riconoscibile. Non ama la definizione di trattoria moderna, per lei si dovrebbe sempre parlare di trattoria attuale o contemporanea.
Irina propone quindi una cucina della tradizione bolognese ed emiliana, cercando di renderla il più leggera possibile, pur mantenendone le caratteristiche di ricchezza e di sapore.
Qualche settimana fa è entrata meritatamente al 11. Posto nella classifica 50 Top Italy by LSDM delle 50 migliori trattorie/osterie 2021 in Italia!

Ecco i piatti che abbiamo avuto la fortuna di assaggiare recentemente da lei in due occasioni a fine agosto e a fine settembre:

Tigelle e cunza (battuto fine di lardo, aglio e rosmarino)

Irina ci porta personalmente al tavolo questo benvenuto della cucina. Si tratta di ottime tigelle fatte in casa (un tipo di pane caratteristico dell’Appennino Modenese) con una saporitissima e gustosissima cunza (un battuto fine di lardo, aglio e rosmarino). Come iniziare alla grande un pasto.


Tagliatelle al ragù

E arriviamo subito al piatto principe di Bologna, ossia le tagliatelle al ragù e quelle di Irina, per me, sono sicuramente le migliori che abbia mai assaggiato. La pasta è tirata perfettamente, del giusto spessore e al dente come deve essere e il ragù è davvero eccezionale (consistenza perfetta). Complimenti!


Lasagna

Anche la lasagna di Irina che non si trova mai nel menu ma che si trova spesso e volentieri come fuori menu e ha la brutta tendenza di finire quasi subito (la seconda volta che sono tornato da lei a pranzo l’ho vista portare ad altri tavoli ma quando ho voluto ordinarla io era già purtroppo finita) non è da meno ed è fantastica. La pasta, il ragù di carne, la besciamella, il parmigiano sono perfettamente bilanciati e la lasagna è favolosa.


Tortellini alla panna

Irina è davvero bravissima su tutti i primi e quindi anche i suoi tortellini sono perfetti con un ripieno bilanciato e con la salsa voluttuosa in cui si sente molto anche l’ottimo Parmigiano Reggiano utilizzato. Ne avrei mangiati ancora e ancora…


Vitello tonnato

Io sono un amante del vitello tonnato e ne ho assaggiati di favolosi nelle Langhe in Piemonte ma anche da Trippa a Milano e quello di Irina non è da meno. Eseguito a regola d’arte utilizzando carne di vitello di alta qualità cotta perfettamente (dal colore rosa come deve essere) e con una salsa tonnata dal sapore deciso ma non troppo e quindi saporita il giusto e dalla consistenza perfetta.


Cotoletta alla bolognese con patate al forno

Ho trovato ottima anche la cotoletta alla bolognese di Irina accompagnata da altrettanto buone patate al forno.


Zuppa inglese

Anche Irina prepara una zuppa inglese da urlo, davvero spettacolare!


Mascarpone

Questa è una crema al mascarpone molto delicata e non troppo dolce e quindi perfetta per terminare un pasto.


ANTICA OSTERIA DEL MIRASOLE

Il mio terzo ed ultimo luogo del cuore in Emilia di cui vi voglio parlare è l’Antica Osteria del Mirasole che si trova a San Giovanni in Persiceto (a pochi km da Bologna).

Prima di iniziare il racconto delle mie due esperienze volevo parlarvi un po’ della storia dell’Antica Osteria del Mirasole. Ecco la descrizione presa dal loro sito.

“L’Osteria del Mirasole nasce nel 1989 dall’idea di Franco Cimini (chef e titolare) di realizzare un localino dal sapore rustico e antico che somigliasse alla sua cucina.
Così, appena ventiduenne, sulla falsa riga dell’Osteria esistente poco più avanti durante la seconda guerra, ne riproduce l’ambientazione nella propria, arricchendola e personalizzandola negli anni con quadri, arnesi e ninnoli d’un tempo.
A completarne l’atmosfera calda e accogliente, incastona in una delle due salette, un caminetto in pietra, dove con brace di legna che profuma di bosco, cuocerà con grande maestria le carni dal sapore indimenticabile.


Il tratto che contraddistingue la cucina di Franco è quello dell’autenticità dei sapori nella loro semplicità. Il concetto che vuole trasmettere è infatti quello dell’importanza di una grande materia prima, che proprio perché tale, non abbisogna di grandi elaborazioni ma di una semplice esaltazione.
Il connubio perfetto è arrivato con Anna negli ultimi 10 anni, sua compagna e figura di sala che grazie all’azienda agricola a ciclo chiuso di famiglia, fornisce all’osteria materie prime di qualità eccelsa a partire dal parmigiano reggiano, burro, ricotta e panna d’affioramento per finire con le carni del proprio allevamento, bovine e suine. Tutto certificato.
Il risultato nel piatto è quello di un cibo ancestrale, di grande carattere e al tempo stesso rassicurante come l’abbraccio di una mamma.
All’Osteria del Mirasole da oltre vent’anni vengono cucinate e servite le carni provenienti dallo spaccio, prevalentemente su brace di legna che portano con sé in dote la garanzia di un processo di produzione interamente controllato, a partire dall’agricoltura.

Il punto fermo dell’Osteria è la grande passione di Franco per la qualità autentica della materia prima che sapientemente impiega da 25 anni. E la quasi totalità di quest’ultima proviene appunto dall’azienda madre.
La lista delle vivande è ricca di piatti della tradizione bolognese e tra tutti spicca e la identifica la tagliatella all’antico ragù di cortile, realizzata con frattaglie del pollo, del coniglio e della faraona e ricoperta da un’abbondante grattugiata di parmigiano reggiano.
(Anche le paste all’uovo vengono prodotte all’osteria con un vecchio stampo con trafila in bronzo.)
Ma il protagonista indiscusso della quasi totalità dei piatti emiliani è il Parmigiano Reggiano, qui preferito attorno ai 30 mesi di stagionatura, imprescindibile ed insostituibile sapore di ogni preparazione e dal gusto straordinario che porta fuori dal tempo!
Da diversi anni ormai, all’Osteria del Mirasole, si servono con orgoglio due particolari primi piatti della più autentica tradizione Emiliana campagnola: Il Tortellino alla crema di latte e la Tagliatella all’antico ragù di cortile.
Queste due ricette sono frutto di un appassionato lavoro di ricerca dello Chef Franco svolta sul territorio e convalidata da testimonianze, talune ancor viventi, di esecutrici di questi capolavori culinari.
Il tortellino alla crema di latte, raffinatissimo, altro non è che l’incontro, avvenuto quasi casualmente, tra la panna cruda affiorata e il piatto della festa, il tortellino.
Dai racconti di famiglie di casari, emerge che parte della retribuzione per il lavoro svolto in caseificio, fosse in prodotti dello stesso, e quindi, formaggio, burro, ricotta e panna. Nasce proprio in queste case, forse casualmente o forse no, l’idea di velare il piatto della festa con la preziosa crema.
Quest’autentica squisitezza è andata via via perdendosi, anche se, in isolati e fortuiti contesti, come all’Osteria del Mirasole, è sopravvissuta agli eventi e da sfoggio di sé in carta, omaggiante il Caseificio Sant’Angelo di Caretti.
La tagliatella all’antico ragù di cortile, invece, porta in grembo un’arte più sopraffina e cioè quella di far di necessità virtù. La reggitrice della casa, con molto ingegno e pochi mezzi, riusciva ad utilizzare frattaglie ed interiora degli animali da cortile, unite alla poca carne a disposizione, in un sapiente sugo per la pasta dalle diverse consistenze.
Nato da una imprescindibile esigenza di non sprecare assolutamente nulla, questo ragù della campagna, racconta di vite sacrificate al lavoro nei campi, e alla soddisfazione di ritrovarsi a tavola con i propri cari davanti ad un piatto molto povero, ma di grande gusto.
L’Antica Osteria del Mirasole é un luogo caldo ed accogliente per merito del camino in pietra presente nella saletta principale, ma è anche un luogo rustico ed inconsueto, grazie a tutti i vecchi oggetti che Franco ha raccolto per arredare il locale.

La cucina si basa sulla semplicità e sulla concretezza, cercando di riscoprire le radici della cucina tradizionale del territorio e realizzandola con precisione e rigore, senza contaminare eccessivamente l’ottima materia prima utilizzata ai fornelli.”

Grazie a questo approccio genuino e da “vecchia scuola”, anche loro sono stati premiati con i Tre Gamberi nella Guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso che ne premia la qualità e l’atmosfera familiare.


I prezzi non sono propriamente da Osteria, ma la qualità, ovviamente, si paga e quindi il rapporto qualità/prezzo è giustissimo e d’estate si può anche pranzare o cenare nel loro bellissimo e ampio dehors che si trova dall’altra parte della strada.

Qualche settimana hanno meritatamente ottenuto il 1. Posto nella classifica 50 Top Italy by LSDM delle 50 migliori trattorie/osterie 2021 in Italia! Complimenti!

Ecco qui i meravigliosi piatti che ho potuto provare durante le mie due recenti visite a fine agosto e a fine settembre:

Ricotta del Caseificio di Famiglia e Crescentina alla mortadella

Come benvenuto dalla cucina arriva la spettacolare ricotta del Caseificio di Famiglia che è delicata e morbida e viene accompagnata da un altrettanto ottima saporita crescentina alla mortadella.


Tortellini alla crema di latte (la panna da affioramento)

Arriviamo ad un piatto spaziale di cui mi sono innamorato. Questi tortellini sono i più buoni che abbia mai assaggiato. Sono perfetti come tiratura e consistenza della pasta, il ripieno è saporito ed equilibrato e la differenza però la fa la crema di latte, ossia la panna da affioramento che è così delicata e crea dipendenza (almeno al sottoscritto). Un piatto che ordinerei e che ordinerò sempre quando tornerò da Franco e Anna e che ordinerei anche come pre-dessert… Questi tortellini sono spaziali!


Tagliatelle all’antico ragù di cortile (con le rigaglie del pollo)

Anche queste tagliatelle sono favolose. La pasta è fatta in casa e perfetta e il ragù è eccezionale (diverso dal solito ragù di manzo) e molto interessante (mi sono piaciuti molto la consistenza e il sapore più deciso).


Lasagne verdi all’ortica, ragù del cortile e panna d’affioramento

Questa lasagne le ho trovate strepitose e, insieme a quelle di Irina, sono sicuramente le migliori mai assaggiate. Perfette come consistenza e come ripieno e anche qui la panna da affioramento dona al piatto quel tocco straordinario in più.


Coratella d’abbacchio e cace e ova

Un piatto che ha provato la mia compagna Raffaella e che ha trovato davvero ottimo e gustoso.


Padellotto di fegatini e cuoricini di pollo

Anche questo è un piatto che hanno provato sia la mia compagna Raffaella che suo fratello Andrea e l’hanno trovato dal gusto molto deciso e saporito.


Funghi porcini fritti

Dato che io non sono un amante dei funghi, questo piatto proposto da Anna come contorno per il loro padellotto di fegatini e cuoricini di pollo l’hanno scelto Raffaella e Andrea. Mi hanno detto che era molto buono ma che forse si sentiva un po’ troppo l’olio nella frittura e quindi era un po’ pesante.


Costola di vitella in cotoletta alla bolognese

Qui devo fare i miei grandissimi complimenti a Franco per la qualità della carne di vitello e per l’esecuzione perfetta e magistrale di questa cotoletta alla bolognese. Non ho mai mangiato una cotoletta alla bolognese così buona e gustosa. Veramente straordinaria!


Torta di mele calda e gelato alla vaniglia

Un dessert che ha provato Raffaella e che ha gradito molto.


Zuppa inglese

Da buon amante della zuppa inglese, l’ho provata anche qui e l’ho trovata ottima. Se volete sapere però quale delle tre abbia preferito sappiate che non ve lo dirò mai, anche perché non saprei quale scegliere come mia preferita in quanto sono tutte e tre fantastiche.


In conclusione se vi trovate in Emilia e avete voglia di mangiare piatti della tradizione emiliana fatti in casa con l’utilizzo di una materia prima eccezionale, vi consiglio caldamente di provare queste tre trattorie/osterie, non ve ne pentirete assolutamente… alla prossima!

(Di Alan Jones)