Moncucchetto a Lugano: un connubio tra arte, natura, ospitalità e piacere dei sensi!

“Vi racconto la mia cena presso la splendida e moderna Fattoria Moncucchetto a Lugano, la cui cucina è gestita da più di 11 anni dal bravo chef Andrea Muggiano” – Di Alan Jones

Nel cuore di Lugano, in cima ad una splendida collina con vista mozzafiato sul lago Ceresio, il ristorante Moncucchetto offre un’atmosfera magica nel progetto architettonico firmato da Mario Botta.
È sicuramente un luogo ricco di storia, un connubio tra arte, natura, ospitalità e piacere dei sensi.

Nella grande sala con la cucina a vista o sulla terrazza in mezzo ai vigneti, si possono gustare i migliori ingredienti elaborati dello chef Andrea Muggiano che, con il suo team, crea meravigliosi piatti, utilizzando anche i prodotti dell’orto e i frutti della tenuta, nel pieno rispetto delle stagioni.


L’offerta enologica propone in abbinamento i vini prodotti a Moncucchetto e altre etichette svizzere ed internazionali.

Aperto la sera dal lunedì al sabato su prenotazione e a pranzo esclusivamente su richiesta, il locale è ideale anche per eventi pensati “su misura”.

Lo chef Andrea Muggiano, classe 1978, è cresciuto con una forte passione per la cucina, che si è trasformata in lavoro ricco di soddisfazioni e riconoscimenti. Nel 2001 “meilleur jeune commis rôtisseur” e oggi socio di Euro-Toques Italia, ha una lunga gavetta alle spalle con incontri determinanti: con Luciano Tona di ALMA a Parma, attuale direttore dell’Accademia Bocuse d’Or Italia, al ristorante Da Candida a Campione d’Italia con lo chef Bernard Fournier, al ristorante Joia con lo chef Pietro Leemann a Milano, quindi in Ticino, che lo ha adottato da ormai 23 anni, principalmente al Motto del Gallo dello chef stellato José de la Iglesia, da cui ha assorbito la straordinaria creatività.
Nel 2010 ci fu l’incontro con la famiglia Lucchini e, dopo l’avvio con de la Iglesia, oggi Andrea gestisce con orgoglio il ristorante Moncucchetto, abbinando tradizione e innovazione, storia e tecniche. Affiancato dal suo secondo Athos Bodino e dalla chef de partie Benedetta Rudel, crea piatti meravigliosi, utilizzando anche i prodotti dell’orto e i frutti della tenuta, nel rispetto delle stagioni.
I suoi menù si basano su una profonda conoscenza della cucina, con aggiunta di grande sensibilità e fantasia. Materie prime e piatti della grande tradizione vengono riletti in chiave personale, fondendosi in uno stile di cucina contemporaneo tutto da gustare.

La cantina all’inizio era formata solamente da un vecchio tino in legno da 17 quintali, due botti, due piccoli torchi e una pigiadiraspatrice, attrezzi tuttora conservati in una stanza adibita a piccolo museo.
Oggi la cantina è diventata un ambiente suggestivo e funzionale che vuole essere il cuore dell’azienda progettata per trasformare con il massimo rispetto i frutti della natura in nettare degli dei.

È possibile intraprendere un prezioso percorso tra le fermentazioni nelle botti di acciaio, visibili al pianterreno, l’affinamento nelle barriques al piano interrato nella stupenda barricaia, caratterizzata dalla roccia a vista, che rappresenta il legame con la propria terra, sino al locale adibito alla spumantizzazione con metodo classico. Moncucchetto accoglie durante tutto l’anno su appuntamento gli appassionati per far conoscere l’azienda e i suoi vini, assicurando al visitatore un alto coinvolgimento emozionale in uno stupendo salone di degustazione.

La struttura che comprende la cantina, il ristorante e i vigneti si trova nel cuore di Lugano, ma lontana dalla frenesia e dal traffico ed è una cantina ricca di storia, proiettata nel futuro con idee creative nella fantastica struttura su tre livelli realizzata da Mario Botta.
L’azienda è a conduzione famigliare ed è di proprietà della famiglia Lucchini da molti anni (oggi l’azienda è gestita da Lisetta e da suo marito Niccolò).
Moncucchetto produce vini pregiati in parte realizzati con uve di oltre 40 anni e organizza eventi, meeting, degustazioni, corsi di cucina, aperitivi e banchetti con gli ospiti spettatori diretti dell’arte enologica e gastronomica.
Sul colle del Moncucchetto è sempre un’appassionante festa e un incontro di arti: l’arte del vino, del cibo e dell’architettura. È una realtà in cui convivono natura, cultura, ambiente, personaggi e prodotti d’alta qualità.

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Io ci sono ritornato poco tempo fa dopo un’assenza di diversi anni e ho ritrovato con piacere lo chef e amico Andrea Muggiano che mi ha confermato la sua bravura e il suo talento con i suoi finger food e i sui piatti che ho assaggiato durante la cena.
Andrea l’avevo conosciuto proprio al Moncucchetto all’inizio nel 2011 quando lavorava ancora con lo chef stellato José de la Iglesia ed eravamo andati anche insieme a pranzo da Carlo Cracco in via Victor Hugo a Milano con il gruppo di Viaggiatore Gourmet nel mese di Novembre 2011.
Durante tutto l’arco della serata ho trovato anche il servizio curato dal maître David Nieus sempre molto professionale e i vini della cantina Moncucchetto davvero ottimi.

Non essendo un ristorante ufficiale, ma solo un ristorante su prenotazione e per eventi, non può ovviamente ambire a riconoscimenti come la stella Michelin, ma per me la cucina di Andrea vale sicuramente una stella.

Dal 2021 però, novità assoluta, è anche possibile prenotare un tavolo la sera a cena (prima era aperto solo per gruppi ed eventi) e il ristorante propone un menu degustazione di 5 portate a 100 CHF (95€) al quale si possono abbinare anche i vini al calice con un supplemento di 55 CHF (52€).
Per chi non volesse il menu degustazione, è possibile optare per alcuni piatti alla carta: troviamo tre antipasti con prezzi da 28 a 30 CHF (27-29€), tre primi tra i 27 e i 32 CHF (26-30€), tre secondi con prezzi tra 46 e 51 CHF (44-49€) e infine anche tre dessert da 16 a 18 CHF (15-17€).
C’è anche un’accurata selezione di formaggi proposta a 24 CHF (23€).

È stata una piacevole serata con i colleghi di lavoro in occasione della nostra annuale cena di Natale che, dopo la pausa forzata a causa della pandemia nel 2020, abbiamo potuto rifare nel 2021 e questi sono gli ottimi piatti di Andrea e della sua brigata che abbiamo assaggiato.


Assaggi di benvenuto in 8 Finger Food

– Piccola scaloppa di foie gras al Pelargonium con dolci accostamenti
– Misticanza d’autunno con noci e melograno
– Lasagnetta di zucca e castagne con prugne al Porto
– Polentina cremosa con baccalà mantecato all’erba cipollina
– Medaglione di aragostella speziata al curry dolce e passion fruit
– Spaghettino freddo con bottarga di Muggine sottolio, caviale e panna acida
– Terrina di fagianella ai fichi secchi e lardo
– Carpaccio di filetto di bisonte leggermente affumicato

Devo dire che il menu è stato scelto per accontentare un po’ tutti e quindi sono quattro piatti un po’ più classici e meno creativi, ma in compenso gli stuzzichini di benvenuto erano invece molto più ricercati e sono stati un grande successo.
Erano tutti ottimi, ma quelli che ho preferito sono stati la sempre per me eccezionale scaloppa di foie gras (cotta alla perfezione), la dolce lasagnetta di zucca e castagne, la sfiziosa polentina cremosa con baccalà mantecato, la delicata e fresca aragostella al curry dolce e frutto della passione, il sempre meraviglioso spaghettino freddo con caviale e panna acida e l’eccellente e tenerissimo carpaccio di bisonte leggermente affumicato.

Complimenti allo chef e alla sua brigata per questo inizio scintillante.

Con i finger food ci viene servito il loro ottimo spumante Rosé, il Refolo Rosé Brut di Pinot Noir Ticino DOC 2018.


Salmone marinato con lamelle d’astice, crescione ed emulsione di mandarino e mango

Il primo piatto del menu degustazione è un salmone di qualità che viene marinato ed accompagnato da lamelle di altrettanto fresco astice, crescione e da un’emulsione di mandarino e mango che si sposa perfettamente con il salmone.

In abbinamento ci servono il loro fresco Collina d’Oro Sauvignon Blanc Ticino DOC 2019.


Risotto Carnaroli Riserva San Massimo allo zafferano di San Gavino, polpettine di luganighetta e polvere di caffè

Il risotto è cotto alla perfezione con i chicchi al dente e la giusta e cremosa mantecatura e devo dire che l’ho apprezzato proprio tanto, essendo io un grande amante del risotto allo zafferano. Le polpettine di luganighetta e la polvere di caffè che si sentiva poco e quindi, giustamente, non copriva il gusto degli altri ingredienti completano il piatto al meglio.

Con il risotto arriva invece il loro vino di punta che accompagnerà anche il prossimo piatto, ossia il Moncucchetto Riserva Merlot Ticino DOC 2016, davvero eccellente.


Costata di Charolais con scalogno al vino rosso, castagne e sedano rapa in salsa all’anice stellato

La carne di Charolais utilizzata dallo chef è di altissima qualità, è cotta alla perfezione (medium rare) e risulta tenerissima e saporita. Viene accompagnata da uno scalogno al vino rosso e da un delicato purè di castagne e sedano rapa in salsa all’anice stellato.


Panzerotti di sfoglia ripieni di mele, uvette e pinoli con zabaione all’Armagnac

Il dessert è composto da dolci panzerotti di pasta sfoglia ripieni di mele, uvette e pinoli accompagnati da una delicata spuma di zabaione all’Armagnac. È un dessert perfetto per concludere alla grande questo ottimo menu.

Per accompagnare il dessert scegliamo invece il Braida Moscato Vigna senza Nome 2020.


In conclusione se passate per Lugano e avete voglia di una cena romantica in un ambiente moderno e volete provare una cucina ricercata, raffinata e creativa curata dallo chef Andrea Muggiano con un servizio impeccabile e un’ottima scelta di vini, allora il ristorante Moncucchetto è il luogo che fa al caso vostro… lo consiglio a tutti… alla prossima!

(Di Alan Jones)