Il caso Boer di Essenza, la Michelin Italia, decisione difficile o silenzio imbarazzante?

Eugenio Boer

Dominique Antognoni – Finisce nel peggiore dei modi. Il 16 novembre ha preso la stella, oggi saluta tutti e lascia il ristorante Essenza. Volevo passare da lui a pranzo, per un ultimo piatto. Invece era chiuso: “inventario”, mi hanno detto… ieri sera c’è stato l’ultimo servizio di Eugenio Boer, da oggi entra un altro chef.
Prendere la prima stella il 16 e dover lasciare il ristorante due settimane dopo, senza goderti le orde di nuovi clienti che arrivano grazie alla Michelin.
E’ crudele per Eugenio, è folle per i patron del ristorante.
La Michelin fa pagare caro scelte del genere.
Intanto confesso che sono assai scosso. Non mi capacito.

Purtroppo è ufficiale. Eugenio Boer ha lasciato il ristorante Essenza: guardate la foto, ci sono già i ragazzi di Matteo Torretta che stanno allestendo per la nuova apertura, prevista per giovedì prossimo.
Sarà una cucina di mare, soprattutto pesce.
Sul sito del ristorante c’è ancora il menu del neo stellato Eugenio.
In bocca al lupo a entrambi, ma la faccenda ha ancora tanti, troppi punti oscuri.

Ristorante Essenza

Mi domando:

una persona acquista la guida Michelin e prenota in un ristorante neo stellato,  ipotizziamo che chiami oggi e prenoti per lunedì.
Nel frattempo in cucina c’è stato un avvicendamento, per cui lo chef stellato non ci sarà il lunedì, al suo posto ci sarà un altro…
Il cliente lunedì arriva e si accomoda pensando di assaggiare le pietanze dello stellato, ma accade che assaggia i piatti dell’altro.

Si può parlare di inganno? Il cliente deve pagare lo stesso? Il ristoratore deve informare dell’avvicendamento?
E soprattutto, la Michelin come si pone in questi casi, tranne legarsela al dito per l’anno avvenire?

(Dominique Antognoni)

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