La Locanda del Bengodi: l’eleganza di un home restaurant nel cuore del Chianti

La Locanda del Bengodi: “un’attività che ho visto nascere e crescere, dall’ideazione all’apertura” – Di Viviana Spagnuolo

Ogni qual volta mi capita di prenotare in un ristorante, per la prima volta, cerco sempre di approcciarmi ad assaggiarne la cucina nel modo più neutrale possibile, senza preconcetti, evitando di farmi influenzare da giudizi dati da altri commensali. Quando c’è di mezzo un’attività che hai visto nascere, dall’ideazione fino all’apertura, realizzata da qualcuno a te caro che stimi, sia come cuoco che come persona, darne un giudizio veritiero diventa ancora più complicato, ma anche questa volta sarà una valutazione onesta ed oggettiva.

Il 4 gennaio 2020 veniva inaugurata da due ragazze, Laura Franchini e Giulia Marsupini, “La Locanda del Bengodi”, un Home Restaurant con annesso B&B a Castelfranco Di Sopra in provincia di Arezzo, proprio nel cuore del Chianti, ad una ventina di minuti di auto da Firenze.

Giulia Marsupini e Laura Franchini

Il locale è arredato in modo semplice, con tavoli circolari in legno nudo senza utilizzo di tovaglie e con piccole lampade poggiate su di essi. Il tutto risulta molto elegante e raffinato, grazie anche al camino acceso ed alle grandi vetrate che lo circondano che danno sull’orto antistante, dove vengono coltivate la stragrande maggioranza delle erbe aromatiche e degli ortaggi utilizzati nei piatti, seguendo quindi la naturale stagionalità degli ingredienti.

Il ristorante accoglie fino a 12 commensali in totale, per cui l’ambiente è molto intimo ed esclusivo, pur avendo i tavoli ben distanziati tra loro, è necessario quindi prenotare con largo anticipo la propria cena avendo sempre lunghe liste di attesa.


Ma passiamo ai piatti della serata…

Per cominciare Laura ci delizia con un’ottima entrèe fatta in casa, un’oliva ascolana realizzata con carne bovina locale (ed essendo nella patria della Fiorentina non stenterete a credermi sulla bontà!), su cui è stata posta on top una marmellata di peperoncini del suo orto (dimenticavo, la Chef ha una passione per questo ingrediente, pertanto troverete nel giardino diverse piante provenienti da tutto il mondo).

Mentre attendiamo la prima portata, Giulia, ottima padrona di casa e colei che gestisce egregiamente la sala, ci racconta e descrive i vini presenti in carta, frutto di una continua ricerca sul territorio, tutti provenienti da cantine locali e che molto difficilmente troverete in commercio nella GDO.

Giulia Marsupini

Optiamo per un Rosso di Montepulciano Le Casalte di Siena del 2017 da 13,5°, corposo ed avvolgente.

Come antipasto scelgo una battuta al coltello di diaframma di vitellino, salsa ponzu, maionese al wasaby e marmellata di fichi. Piatto gustoso ed armonico, dove ogni ingrediente viene percepito distintamente.

A seguire un risotto caci, pepi e limone, con bottarga di tonno rosso e una salsa di pere al cognac. Un’esplosione di sapori in bocca, cottura perfetta del riso e ottima mantecatura, non mi vergogno a dire che avrei fatto volentieri il bis se non ci fossero stati altri piatti in arrivo.

Come secondo una triglia fritta, spuma di provola, pappa al pomodoro e terra di olive nere, piatto riuscito alla perfezione che coniuga sapori e consistenze nuove (come la chips di peperone rosso) alla tradizione tipica toscana della pappa al pomodoro ad accompagnare un fritto asciutto e croccante.

Dalla cucina poi un piatto extra, il petto d’anatra, popcorn al miele, riduzione ai frutti rossi e bietole scottate. Piatto equilibrato e divertente l’abbinamento con i popcorn.

Per concludere la cena, come spesso viene fatto nelle cucine orientali, ci viene servito un infuso, di colore blu, che si trasforma subito in un fucsia acceso quando Giulia aggiunge un paio di gocce misteriose.

Lo so che cos’è ma manterrò il segreto, perché si sa, non si svelano mai i trucchi dei maghi!

Da segnalare inoltre una vasta selezione di amari e rhum, ben 52 tipologie, per chi ama concludere la cena con un’ulteriore coccola.

Ho conosciuto Laura due anni e mezzo fa, accomunate dalla stessa passione viscerale per la cucina ed il mondo del food, appassionate nella ricerca e nello studio delle materie prime. In questa visita ho potuto vedere con i miei occhi il salto qualitativo dei suoi piatti, in cui traspare tutto l’amore per il suo lavoro.

Laura Franchini

Con l’aiuto di Giulia, bravissima nell’accogliere i commensali e a farli sentire a proprio agio senza risultare invadente, sono certa che la Chef Laura Franchini riuscirà ad imporsi nel mondo della cucina gourmet, al pari di nomi molto blasonati.

E io non posso che augurarglielo di cuore.

(Di Viviana Spagnuolo)