Tartufi & Friends: “Baciare Emily”

Nella seconda stagione di Billions, serie tv americana a dir poco ipnotica e coinvolgente, c’è una scena che ci è rimasta impressa, non a caso la raccontiamo spesso.
Una ragazza dell’alta società, invitata a cena, ordina un tagliolino con tartufo in un ristorante dell’upper class newyorkese. Il cameriere inizia ad affettare meticolosamente con la “mandolina”, per la gioia della donna e la disperazione del fidanzato, impaurito dalla quantità di tubero sul piatto dell’amata.
Per restare in Italia e al cinema, i più avanti con gli anni ricorderanno il film “L’uomo dei cinque palloni”, con Marcello Mastroiani che ad ogni fettina di tartufo conta a voce alta quanto sta per spendere.
Accade nei film e spesso anche nella vita di tutti i giorni, dove in tanti si tengono alla larga dal tartufo per il timore di vedersi arrivare un conto salatissimo.
Nel dubbio si preferisce non rischiare, è normale, così com’è normale andare e tornare con piacere in un posto dove ti senti a riparo da spiacevoli sorprese e dove ti senti a tuo agio.

Tartufi and Friends è l’esempio eclatante di come possono coesistere tartufi, prezzi più che giusti e quell’atmosfera che fa tanto old style, con un pizzico di elegante modernità sparsa qua e là.

A ben guardare è un posto che mette d’accordo tutte le fasce d’età e, perché no, quelle sociali: non si deve essere ricchi per sedersi e gustarsi un piatto prelibato. Difatti quello che impressiona è il target trasversale che varca la porta del ristorante: turisti giovani, coppie milanesi in pensione, imprenditori, professionisti e gruppi di amici.
I prezzi sono più che abbordabili, per esempio i grandi classici non superano i 30 euro, vale per il risotto al tartufo come per il tagliolino e lo spaghetto cacio pepe e, ovviamente, tartufo fresco.


Sono i piatti più richiesti soprattutto all’ora di pranzo, quando, si sa, è complicato poter ordinare qualcosa in più, per ovvie ragioni di tempo e opportunità lavorative.

Il posto è ideale per una pausa totale dal lavoro, stacchi completamente e vieni trasportato in un mondo straordinario, eccitante e potente, afrodisiaco e inebriante come quello del tartufo. E’ un luogo dove far pace con te stesso, un’oasi dove riconciliarti con il mondo. Ti basta un’ora per un risotto e un calice di Barolo, magari un dolce al cioccolato e un caffè eccezionale, perché sì, qui ci sono le cialde del caffè Kopi Luwak.

E’ pieno di eccellenze, fin qui si era capito, ma senza uno chef di prim ordine forse la magia verrebbe a mancare. Perché il contributo di Luca Magri è notevole, lo si capisce con decisione fin dall’arrivo dei grissini appena sfornati. Chi altro e dove vi serve dei grissini caldi, croccanti e burrosi? Nessuno da nessuna parte, o quasi. Si inizia con il profumo del pane (focaccine e mini panini a volontà), si continua con la scaloppina di foie gras, carnale e saporita, eccitante e potente: vivi delle sensazioni straordinarie, è come baciare le labbra arroventate ed ebbre di piacere di Emily Ratajkovski, è come fare all’amore con lei. Nirvana, paradiso, settimo cielo: scegliete voi. Di sicuro è indimenticabile.


Non da meno la guancia di vitello, oppure i raviolini, ovviamente con una generosa pioggia di scaglie di tartufo attorno.

Regna l’eccitazione e l’esaltazione, è tutto perfetto, è come uno spot pubblicitario. D’altronde il ristorante di Corso Venezia serve anche come immagine per il gruppo di Alberto Sermoneta: è il classico flagship, il concept store da replicare in giro per il mondo, perché l’imprenditore romano sa il fatto suo, ha fiuto e ha capito da tempo che un ristorante del genere possa e debba soddisfare i sogni gastronomici un po’ ovunque, da Londra a Dubai.

Funziona, eccome.

(Di Dominique Antognoni)

Tartufi&Friends Milano
Corso Venezia, 18 – 20121 Milano
info@tartufiandfriends.it
+39 02 76 39 40 31